CURIOSA E FELICE
Tutti nasciamo curiosi ma poi diventando adulti e quasi sempre perdiamo questa opportunità per migliorare.
Essere curiosi nella sua accezione positiva, vuol dire essere affamati di conoscenza. Ecco, io appartengo ancora e, nonostante sia diventata grande, a questa categoria che mi fa felice.
Ogni giorno o quasi riesco a scoprire cose che non so e a guardare sempre la fuori con un po’ di aspettativa.
Terry è il mio nickname da sempre, abbreviazione di un nome che da piccola non mi piaceva molto perché troppo classico. Teresa, era il nome della mia nonna che assomigliava tanto ad una principessa indiana.
Ora adoro questo nome per nulla scontato e che porta in se una parte bella delle mie origini.
Ho avuto la grande fortuna di nascere da un papà del sud, lento e riflessivo e una mamma di origine austriaca, veloce ed entusiasta (una mamma con gli occhi verdi, bella davvero).
Faccio un lavoro che mi piace molto in un’agenzia di pubbllicità milanese, la business development manager che sembra figo detto così…ma che in sintesi è fare “l’apriporta nelle aziende” che non ci conoscono e dove mi impegno in un’ora a fare in modo che ci apprezzino”.
LA VITA COME UNA CORSA ALL’ ALBA
Per il resto sono un’inguaribile entusiasta, amo la vita che assomiglia tanto alle corse che faccio all’alba, nella citta che dorme ancora, con salite, discese, tempo per soffrire e per essere felice ma comunque so che vale sempre la pena uscire e godersi “il viaggio” arrivando fino al traguardo.
Ho sempre creduto che non ci sono scorciatoie, che per realizzare i propri sogni o semplicemente raggiungere risultati nello sport, come nella vita, bisogna impegnarsi davvero, avere costanza e soprattutto provare sempre ad avere un sorriso.
LA VITA COME UNA CORSA ALL’ALBA
Per il resto sono un inguaribile entusiasta, amo la vita che assomiglia tanto alle corse che faccio all’alba, nella citta che ancora dorme…con salite, discese tempo per soffrire e per essere felice ma comunque so che vale sempre la pena uscire e godersi “il viaggio” e arrivare fino al traguardo.
Ho sempre creduto che non ci sono scorciatoie, che per realizzare i propri sogni o semplicemente raggiungere risultati nello sport, come nella vita, bisogna impegnarsi davvero, avere costanza e soprattutto provare sempre ad avere un sorriso.
LA MOTO, LA MIA SECONDA VITA
Sono da sempre una motociclista, avevo 12 anni e rubavo di nascosto la vespa 150 al mio papà (che poi mi metteva in punizione).
Sarà per quel senso di libertà o per l’adrenalina quando dai gas o semplicemente per la larghezza del copertone dietro o del rumore dello scarico che hai appositamente cambiato ma… la adoro.
Ho avuto quasi sempre TrIumph ma solo perché un tale che pensavo fosse il mio grande amore mi fece provare la sua speedtriple
Come allora e anche oggi, la mia street triple e’ la mia seconda vita.
SPORT E SCRITTURA, I MIEI RIFUGI.
E poi lo sport (ed in particolare il running anche se da un paio di anni ho iniziato il calisthenics meravigliosa disciplina!), è un’altra delle mie passioni.
Un momento solo mio dove ascolto ogni muscolo, dove non esiste lavoro, casa o problema.. In quell’ora esiste solo il mio respiro, la mia musica e la fatica che è la mia addestratrice per affrontare la vita.
Ultima ma non per importanza, l’amore per scrivere.
Non sono una pubblicità anche se ho firmato diversi articoli su magazine e quotidiani ma fin da ragazzina riuscivo meglio ad esprimente le mie emozioni con carta e penna che non parlando.
Scrivendo si ha meno soggezione ma soprattutto puoi trasferire emozioni senza arrossire o balbettare… e più facile!
SPORT E SCRITTURA, I MIEI RIFUGI.
E poi lo sport (ed in particolare il running anche se da un paio d anni ho iniziato il calisthenics, meravigliosa disciplina!) la mia altra passione.
Un momento solo mio dove ascolto ogni muscolo, dove non esiste lavoro, casa o problema.. In quell’ora esiste solo il mio respiro, la mia musica e la fatica, la mia addestratrice per affrontare la vita.
Ultima ma non per importanza, la mia passione per la scrittura.
Non sono una pubblicità anche se ho collaborato con un mensile per diversi anni e pubblicato qualcosa su un paio di quotidiani
Già da ragazzina riuscivo meglio ad esprimente le mie emozioni con carta e penna che non parlando.
Scrivendo si ha meno soggezione ma soprattutto puoi trasferire emozioni senza arrossire o balbettare… e più facile!