Mi capita volutamente di pensare, quando esco a correre ancora assonnata alle 6,30 del mattino, con la vocina che mi dice di stare a letto ancora un po’… agli ottanta giorni di isolamento dal mondo.
Il lockdown per me è stato uno spunto interessante, una specie di prova a sorpresa di uscita dalla zona di confort.
Sono abituata a ragionare così.. come faccio per superare i miei limiti a partire dallo sport cerco di trovare le energie positive anche quando il cielo si colora di nuvole nere.
Le energie positive sono la benzina per il motore che ognuno ha dentro di se, il motore più potente che esiste: la motivazione , ciò che riesce a farci fare qualsiasi cosa si abbia in mente.
E così, guardando una diretta di un medico mi viene voglia di fare qualche articolo proprio sugli effetti del lockdown che di sicuro hanno impattato su tutti noi in forme diverse ma soprattutto sul come fare a riprendere la forma fisica ottimale toccando i due temi principali che sono l’alimentazione e lo sport.
Non ci penso un secondo e scrivo al Dott Conforti pensando “vabbè ci provo ma figurati se sto luminare pure figo che sta parlando in inglese in diretta con il proprietario di alcune Medical Spa di Lugano e NY, mi risponderà…” e invece lo fa e oltre ad essere il tipico dottore super professionale e all’inizio un po’ rigidone (come la loro professione richiede), alla fine è pure emiliano e molto simpatico.
Molti parlavano del lockdown come periodo globale di riposo dall’inquinamento, stacco dalla vita frenetica specie di chi come me vive in grandi città ma invece in molti hanno “guadagnato” in ansia, insonnia e, in casi più gravi, depressione. Problematiche che a cascata gravano sulla salute fisica e che hanno ripercussioni anche dal punto di vista lavorativo.
Passo la parola a Paolo Conforti, Medico Chirurgo, Specialista in Medicina dello Sport, Docente in Scuole di Formazione e molto altro (vedi note in calce)
È tempo di analisi sul brutto periodo appena trascorso e nel quale la nostra casa (il nostro ambiente protetto, la nostra zona di comfort) è diventata per mesi una gabbia.
Questo stravolgimento ha alterato profondamente gli equilibri ormonali del nostro organismo e i suoi ritmi endogeni. I soggetti di entrambi i sessi hanno iniziato a mostrare sintomi particolari legati ai disturbi del sonno, al desiderio di alcuni cibi non proprio salutari e a problemi della sfera sessuale e mestruale. Il tutto condito con il divieto di fare attività fisica all’aperto se non in un raggio limitatissimo da casa.
Le immagini che i media ci proponevano, erano spesso allarmanti e abbiamo passato tutti giornate intere a fare zapping tra i vari telegiornali per cercare quello che proponesse il numero più attendibile dei contagi (troppo spesso poco attendibile per altro).
Questa sorta di programmazione neuro linguistica usata sulla popolazione, ha indotto una risposta da stress continua e protratta. La nostra specie se la cava bene a gestire anche altissime intensità di stress, ma per un periodo molto breve (circa 20 minuti), mentre se la cava molto peggio con lo stress cronico.
Questo ha portato ad un “over use” delle ghiandole deputate allo stress come le surrenali che letteralmente, “chiedevano sale”. Ricordate le immagini di pizze, pizzette e torte salate sui social? L’organismo si sentiva in pericolo e si tutelava cercando cibo “ingrassogeno e antidepressivo” come lo zucchero.
Il grasso infatti è legato alla sopravvivenza a lungo termine e i neurotrasmettitori che sono carenti negli stati depressivi si innalzano con determinati cibi purtroppo poco salutari.
Vi ricordate in un film, la ragazza che è stata lasciata e passa la notte abbracciata alla vaschetta del gelato? Siamo stati per mesi costretti allo smart working che spesso in realtà ha aumentato il monte ore di esposizione ai videoterminali rispetto ad una giornata tipo in ufficio.
Lo spettro della luce blu emanato da questi device, ha fatto credere al corpo che fosse sempre primo mattino e che dovesse stare vigile e sveglio anche in momenti in cui avrebbe dovuto riposare. Se vi svegliate all’alba noterete che la luce in quel frangente è tendente al blu – stimolo di attivazione – mentre al tramonto è più sul rosso.
Tutti questi stimoli interni ed esterni hanno intaccato la sfera sessuale. Di recente avrete sentito qualcuno dire: “…chissà quanti bambini nasceranno dopo questa quarantena”. In realtà in condizioni di pericolo i precursori ormonali degli ormoni sessuali vengono dirottati verso la risposta allo stress del cortisolo lasciandoci in uno stato poco propenso alle attività ricreative/procreative.
Le donne che hanno un delicato meccanismo mestruale (come una spia sul cruscotto della macchina) hanno immediatamente sofferto di disturbi del ciclo (anovulazione, irregolarità, modifiche dei sanguinamenti e dolore mestruale – che ricordo non essere fisiologico).
La nostra specie ha grandi emisferi cerebrali che ci hanno reso specie egemone sulla terra ma che in questo caso sono stati penalizzanti. Noi riusciamo a scatenare tutta la reazione organica allo stress (che potremmo avere di fronte ad un leone) semplicemente pensando vividamente al nostro stressore. Il problema è che spesso lo stressore non è un leone ma una mail del capo, una telefonata, un vicino invadente, o una persona che tolleriamo poco in famiglia.
In queste condizioni ci verrebbe in aiuto l’esercizio fisico perché gli stress fisici, soprattutto se condotti in ambienti naturali, abbassano gli stress psichici. Ma in Italia gran parte della popolazione è sedentaria e in lockdown tutto ci è stato precluso e ci ha resi più grassi, infiammati, depressi.
Il doc ci ha dato un quadro scientifico ma anche fruibile da noi che non siamo del suo mestiere sugli effetti post lockdown ma sul come tornare indietro ne parleremo nei prossimi articoli e incontri in diretta IG ogni lunedì h.19, dove tratteremo di biohacking, nutrizione ed esercizio fisico.
PAOLO CONFORTI
Medico Chirurgo, Specialista in Medicina dello Sport, Docente in Scuole di Formazione e Master oltre che Relatore a livello nazionale per congressi che trattano benessere e stili di vita ma anche la Cronobiologia e l’invecchiamento di successo. Si occupa di Medicina Funzionale, Riequilibrio Ormonale con un approccio che comprenda nutrizione, integrazione alimentare e corretta prescrizione di esercizio fisico.
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