Ore 6,30 si va!
Aria fresca sul viso, occhi ancora assonnati e la tua musica nelle orecchie.
Schiacci lo start sul cronometro. Per il buio che ti avvolge, potrebbe essere ancora notte fonda e poi Intorno a te, uno strano silenzio.
E’ la città che ancora sta dormendo…
Le gambe si muovono in automatico al ritmo della musica, non guardi ancora la velocità o il battito, è solo piacere di correre, di respirare aria sottile e di guardare una città diversa.
Anche i mille pensieri che ti porti dietro volano nella tua mente senza una sequenza precisa.
A me la corsa produce vibrazioni positive, mi aiuta a rimettere in ordine le idee della vita di ogni giorno, è ritagliarmi uno spazio completamente mio, senza casa o lavoro, una delle cose che mi fanno iniziare bene la giornata.
Sembra strano alla maggior parte delle persone con cui parlo ma è solo perché loro non hanno mai provato a farlo per almeno tre volte, altrimenti già capirebbero la differenza con un giorno qualunque, in cui ti svegli e…vai in ufficio.
Anche quando sono al quarto giorno consecutivo di allenamento e maledico la sveglia appena suona, anche in quei giovedì, non appena metto il piede fuori dal cancello di casa, capisco che ho fatto la scelta giusta e al rientro sto sicuramente meglio di quando decido di non uscire…
In questi ultimi (purtroppo pochi) 15 anni, in quella precisa ora di ogni giorno, sono riuscita a dare ai miei piedi ma anche alla mia mente la libertà assoluta grazie solo ad un paio di scarpette da running.
Puoi praticarlo ovunque. Diventa un modo per fare allenamento anche se sei in trasferta di lavoro e un modo diverso per scoprire i luoghi dove vai in vacanza.
La corsa ma anche qualsiasi altro sport di resistenza, ti fortifica e non solo fisicamente…
L’allenamento, uscire dalla zona di confort serve nella vita a rialzarsi più velocemente o magari persino a non cadere proprio.
Non lo dicono solo gli studiosi, l’ho provato personalmente e puoi crederci.
Amo profondamente questa disciplina nonostante non sia sempre “gioia”.
Correre è un po’ anche soffrire, come quando c’è una salita o fai le ripetute e hai il cuore in gola, con i muscoli che ti minacciano lanciandoti insulti di ogni genere. O quando in una gara sei all’ultimo km e arriva il “muro” che ti costringe a camminare ogni 300 metri; una parte di te vorrebbe mollare ma riesci ad andare avanti con la testa e con quelle frasi, quasi dei ritornelli (amati tanto dai mental coach), ma che davvero ti servono da scaccia fatica.
La mia frase che mi strappa sempre un sorriso anche ora che la sto solo scrivendo, la usava il mio papà. Negli ultimi tempi camminava con molta fatica ma si dava coraggio, puntava il suo bastone e diceva “Forza peppino!.. che sei solo!” e non ha mai mollato.
Fare una gara di corsa e arrivare alla fine con il tuo obiettivo è una grande soddisfazione specie se hai lavorato per quel traguardo che stai tagliando grazie alla determinazione che hai imparato in quei “lunghi” sbagliati o nel vincere ogni giorno la stanchezza con l’allenamento.
Lo sport è scuola di vita e ciò che ho imparato è che non esistono scorciatoie nella preparazione di una gara di corsa come non esistono nella vita.
Si deve faticare e poi …Sguardo alto e sorriso sempre.
Terry, il tuo post è una intensa riflessione sulle motivazioni che spingono a sottoporsi alla corsa che assume il valore di una vera e propria strategia di sopravvivenza . Occorre avere nell’affrontare questa intensa attività una straordinaria determinazione e una profonda consapevolezza dei propri limiti.
Ho compreso che la fatica è una realtà inevitabile, mentre la possibilità di farcela o meno è a esclusiva discrezione di ogni individuo. Per te scrivere della corsa significa scrivere della tua personalità e acquisire ogni volta che l’affronti una qualche nuova verità riguardo a te stessa.
Non solo fatica ma energia vitale e voglia di esistere.
Costanza …ma ci vuole soprattutto passione x fartene avere quando esci con il gelo e il buio. Allenarsi a vivere al meglio questa vita che spesso e’ meravigliosa ma anche faticosa. Ciao lì!