Eravamo rimasti a Franca che scendeva le scale…(Parte 1).
Lei era una donna sensuale e piena di vita, una combinazione inaspettata di coraggio ed eleganza, forza e timidezza ma soprattutto era divertente e maledettamente sincera.
Salvatore l’aveva subito notata accanto al suo caro amico intanto che scendevano le scale per raggiungere il tavolo sulla terrazza e forse se n’era già innamorato…
Sedettero accanto per un caso fortuito o forse no…
Lui le sorrise e lei abbassò gli occhi facendo finta di sistemarsi il vestito ma in realtà voleva solo sfuggire allo sguardo profondo di Salvatore.
Aveva come l’impressione che quegli occhi così dolci e maliziosi potessero come un radar, captare le emozioni che in quel momento duellavano dentro di lei scoprendo la sua attrazione verso di lui ma anche la paura di lasciarsi condurre sulle montagne russe.
Franca sapeva bene come reagiva alla passione e al coinvolgimento amoroso. Non aveva vie di mezzo. Lei conosceva solo il bianco o il nero. Nella sua vita privata (amore o amici) i grigi non erano contemplati.
Era un’anima candida e nell’aspetto esteriore ma dentro era un vulcano.
Energia pura che non faceva conoscere a nessuno che non ne valesse la pena.
Aveva solo due amiche che si possono chiamare tali e loro avevano avuto un assaggio della sua capacità di apparire folle… il resto delle conoscenze (maschi e femmine) la pensavano solo come una donna severa prima di tutto con se stessa, seria e molto coerente.
Franca era così. veniva attratta da chi era in grado di rubarle il pensiero.
Ecco perché faceva fatica ad innamorarsi. Viveva di emozioni e di sensazioni, e da queste si lasciava sedurre e dominare.
Così era accaduto con lui. Era stato come fosse “casa”, qualcuno che sembrava conoscere da molto tempo.
Parlarono e scherzarono per tutta la cena anche con gli amici che spesso facevano battute sul loro feeling ma loro non si preoccupavano di nasconderlo nemmeno quando si alzarono a ballare occhi dentro gli occhi. Sulle note di un brano famoso di ricky martin, lei improvvisò scherzando qualche passo di flamenco e lui non si fece sfuggire l’occasione.
Era un uomo perfetto per lei anche nel modo di ballare senza muoversi troppo ma facendo intendere una sorta di sensualità volutamente nascosta
La prese per la mano delicatamente ma portandola a sé così vicino che poteva ascoltare il suo respiro. Lei non si oppose e sorrise alle parole che lui le sussurrò all’orecchio.
Era sempre stato così per lei. Una questione di velocità di pensiero, di luce negli occhi, di trasparenza nelle parole, di sorrisi sinceri… Difficile da spiegare a parole, sono le sensazioni che parlano e parlano chiaro.
A volte il cielo ci regala qualcuno che par fatto “su misura”.
(continua…)
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