Osservare il mondo che mi gira intorno, ascoltare amiche o anche persone incontrate in spiaggia che hanno voglia di raccontarti… mi fa sempre un po’ riflettere e ad un cero punto scrivo per condividere il mio pensiero e l’amore superati i 50 anni e quasi sempre il primo giro di boa, è un tema quanto meno interessante.
L’ argomento è trattato “al femminile” ma solo perché ho sentito più “campane femminili” ma credo che si ritroveranno anche i maschietti almeno su certe riflessioni.
Comunque… Non so voi ma a vent’anni ero quella che anche se un film era noiosissimo, in lingua originale tipo arabo e con i sottotitoli in inglese dovevo stare dentro fino alla fine. E per inciso, il film era ”il sapore delle ciliegie” per chi volesse cercarlo. Ma per darvi un’idea della “leggerezza”, nella prima scena c’ era una camera fissa su uno che guida un furgone per circa 10-15 minuti con solo il sottofondo del rumore del furgone. ..
Poi inizi a permetterti di uscire a metà film se non ti garba o di lasciare un libro a metà, a prenderti quelli che ti sembrano dei lussi di libertà ed è così che funziona anche con gli uomini.
Dopo i 50 anni, non hai più voglia di perdere tempo.
I primi matrimoni in media durano 15-20 e anche 30 anni ma nel secondo giro (e non parlo per me che al secondo giro inteso come relazione stabile, non ci sono ancora arrivata), in un paio d’anni in media si è bruciato tutto. Forse non ci sono legami di figli piccoli oppure non c’è più l’entusiasmo del progetto o si è troppo consapevoli, ma comunque il tema vero è…”che cosa si vuole da una storia d’amore dopo i 50 anni?”
Jep Giambardella in “La grande bellezza” faceva una bella citazione che riassume anche il mio pensiero: “Non posso perdere tempo a fare cose che non mi va di fare” Già perché dopo il mezzo secolo, alle donne (ma forse anche agli uomini..), scappa anche la pazienza. E’ come se il tempo fosse più veloce e quindi non si va per il sottile ma direttamente al sodo e se dopo un po’ il il sodo non arriva, un bel ciaoone ci sta come ci sta anche il “chissenefrega cosa dicono gli altri”, perché poi c’è sempre l’amica o il parente che ha da dire la sua con relativo “spiegone”.
Un’amica mi ha detto ridendo: “parlare di secondo giro direi che è ottimistico io sono al quindicesimo almeno”.. e questo perché dopo molto girovagare, credo si impari cosa non si vuole e così quando lo riconosci, te ne vai. Sempre quest’amica mi disse “a trent’anni mi ero innamorata di un manipolatore narcisista e ci misi anni ad uscirne, pochi anni fa invece, in uno dei miei 15 giri, incappando in un altro narciso, sono bastati tre mesi a lasciarlo. Gli anticorpi sviluppati anni fa hanno funzionato!
Credo si impari anche a gestire “i fatti”, a piangere e soffrire di meno, a capire che è tempo di “levarsi dallo star male”. Ti costruisci nel tempo una sorta di termometro che suona sopra una certa soglia che è data da quel mix che non fa per te.
Il prezzo di questa consapevolezza? Senza dubbio la solitudine e non per ciò che la media delle persone dicono… che si diventa esigenti (vero anche questo ma non causa principale) … per esempio a me sono capitate relazioni con persone che da subito non avevano molto in comune con me e anche se brevi, sono state relazioni piacevoli. Ciò che cambia è che diventando grande, tra una relazione e l’altra si può stare da soli anche per periodi più o meno lunghi e se non ne vale la pena, nemmeno si inizia.
Sulla solitudine c’è anche chi non ce la fa proprio e ammette che non lascia il secondo compagno magari come ho sentito… adducendo similitudine a come stava con il primo compagno e al fatto che, dopo qualche anno ci si riduce a noia e divano… però avere gli occhi aperti è una conquista e per esempio il sesso, inteso come intimità e dialogo dei corpi, fa sempre una “gran parte” nella misurazione dello stato di una relazione a qualsiasi età.
Ricapitolando, siamo più consapevoli e selettive e riguardo al sesso, diciamo che diventa come bere un buon bicchiere di vino… non bevi qualunque cosa e non ti ubriachi ogni giorno ma alla fine cerchi un solo uomo che ti faccia stare bene, qualunque cosa voglia dire per te questo “stare bene”.
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