IL FLAMENCO. NON SOLO UNA DANZA. Special Guest Giulia Compagno.

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Che esperienza la danza. Qualunque disciplina tu scelga, è sempre e comunque un coinvolgimento totale di mente e corpo all’unisono. Muoverti a tempo di musica, trovare l’armonia tra i gesti e la melodia, riuscire a esprimere le emozioni con il corpo è un percorso che ti riempie la vita. E questa volta, vi racconto del Flamenco.

L’Andalusia, la regione più meridionale della Spagna. È qui che nasce il flamenco, dapprima come poesia e musica, per diventare quindi ballo e i gitani andalusi sono sempre stati appassionati di una danza immediatamente fruibile a livello intuitivo ed empirico da parte del grande pubblico, anche da chi non si intende di musica o di letteratura.

Il flamenco come ballo individuale è nato da una serie di danze popolari sensuali, sviluppatesi nei bassifondi e negli ambienti delle Cuevas. Qui la gente ballava per festeggiare una ricorrenza, ma anche per dimenticare e a raccontarmelo, è Giulia Compagno, ballerina, insegnate e da cinque anni anche fondatrice della scuola Flamenco Libero a Palermo.   

Giulia è la dimostrazione che anche una conoscenza su Instagram, può diventare un’amicizia.

Intercetto il profilo di Falmenco Libero durante il Lockdown guardando i suoi video anche sul suo canale youtube  e riprovando un amore lontano (e di nascosto anche qualche passo che lei insegna) per il Flamenco.

Una danza studiata per quasi dieci anni, ancora nel mio periodo universitario ma sempre nel cuore, forse perché mi sento vicina a quello che rappresenta il mondo “gitano” con la sua fierezza, l’orgoglio e la passione.

Giulia sta nella città che più amo in Sicilia (ormai credo lo sappiate..) ma la distanza è un non problema per me. Infatti iniziamo a scriverci e nasce subito una sintonia tanto che nella mia vacanza in moto in Sicilia, ad agosto scorso, la raggiungo alla scuola e ci prendiamo una granita insieme. Così…come due vecchie amiche, proprio li di fronte, in un baretto anonimo.

La cosa importate era incontrarsi e conoscersi in questo periodo di “carestia” nei rapporti umani a cui ormai cercano di abituarci…

Era come me l’ero immaginata, bella ma soprattutto luminosa. Una donna dagli occhi vispi e il sorriso sincero con quelle movenze delicate ma con quell’attitude da donna vissuta, nonostante la giovane età.

La passione per il flamenco è stata quasi inevitabile in questa ballerina e insegnante appassionata. Lei balla da quando aveva 4 anni. Ha iniziato con la danza classica e  sperimentato generi musicali e balli diversi tra loro fino alla scoperta di questa danza  e mi racconta: “Il flamenco è stato una rivelazione all’età di 19 anni che mi ha conquistato e non mi ha più abbandonato”.

Giulia ha scoperto il Flamenco durante un viaggio a Sivilla, con la sua scuola di danza e poi iniziò ad approfondire lo studio di questa danza con diversi stage tenuti da grandi ballerini come Rocio Molina, Alfonso Losa, Cristina Aguilera, javier Martos…

Balla con diverse compagnie e dopo aver lavorato in alcune scuole, nel 2015 apre la sua, Flamenco Libero. Nella sua scuola insegna il flamenco tradizionale ma ama anche trasferire un concetto di flamenco “fusion”, ballato magari su musiche più attuali dall’Hip Hop alla dance. E d’altronde, il flamenco è un’arte dove l’interpretazione fa da padrona e mi sottolinea Giulia: “Nel flamenco tu devi solo essere te stesso”

Le regole scritte di questo ballo sono poche: ciò che lo rende particolare e affascinante è l’ interpretazione personale, l’anima. Ed è giulia a spiegarmi che specie per le donne, è una presa di coscienza della propria femminilità, carattere, sicurezza… un viaggio dentro di noi.

Non bisogna essere magre, particolarmente dotate, elastiche o giovani, il flamenco è una danza.

Una danza, o meglio… è un’arte che può essere condivisa da tutti perché è condizione dell’Uomo, così come i suoi numerosi elementi opposti, come la forza e la grazia, l’uomo e la donna, il sentimento e la leggerezza.

Viene naturale pensare (ed è capitato anche a me),che  la ballerina danzi per un uomo ma non è così. Anzi, la vera protagonista nel flamenco non è neanche la donna, la ballerina ma la relazione tra lei e chi suona.  In pratica, è tutto il gioco di sguardi tra la ballerina e i musicisti a guidare l’interpretazione estemporanea.

La chitarra interpreta lo stato d’animo della ballerina e viceversa, lei esprime lo stato d’animo del musicista.  Prima viene la musica, dopo il ballo.

Il flamenco è una danza popolare nata nelle piazze dell’Andalusia (in Spagna) e come diceva Giulia, nelle taverne ed è nata come accompagnamento alla musica.

La ballerina di flamenco è prima di tutto un’attrice. Il viso e il corpo devono interpretare la musica. Ed io non posso dimenticare l’assoluta sensualità di una donna che ballava flamenco in un bar all’aperto la scorsa estate..

Passavo per caso e rimasi rapita da quella danza così sensuale di quella ballerina vicino ai 70 anni che in quella danza non aveva età e nemmeno canoni particolari di bellezza ma per me, semplicemente bellissima.

E aspettando di provare una lezione con Giulia, la coincidenza ha voluto che ammirassi nel corso precedente, non ballerine professioniste ma semplici donne dai 55 anni in su che non ballavano solo ma interpretavano la musica gitana ed esprimevano una fierezza meravigliosa.

 Chi arriva al flamenco non passa dalla palestra, cioè non scegli questa danza per fare un allenamento diverso dal solito. È una disciplina interiore prima che fisica, come il teatro: ti insegna a tirar fuori le emozioni. La postura elegante e i muscoli tonici sono solo una conseguenza.

Nei corsi che tiene Giulia, vengono donne (ma anche qualche uomo ormai..), stanchi dei ruoli e degli schemi, proprio con lo scopo di spogliarsi delle convenzioni, proprio perché lì, finalmente, puoi essere te stesso.

Per avvicinarsi e studiare  flamenco, bisogna aver voglia di tirare fuori chi sei veramente. Il Flamenco ancora prima di un ballo, è un modo per scoprirsi meglio, un cammino verso se stessi.

E aver voglia di mettersi in gioco… non è così scontato.

FLAMENCO LIBERO

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Di |2020-10-30T11:31:49+01:0029 Ottobre 2020|Connect|0 Commenti

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