Un viaggio da soli è un bel regalo.

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Da sempre ho cercato di sfidarmi ogni giorno uscendo dalla zona di comfort perché tendo ad essere abitudinaria. Non ho mai giudicato se sia un bene o un male ma penso  capiti a chi ha dovuto crescere in fretta da piccolo e si è attaccato alle poche certezze che dipendono esclusivamente da se stessi.

Una delle sfide è anche quella di partire da sola per scelta o perché non collimano le esigenze con gli amici.

Quest’anno avevo inizialmente fantasticato di usare la mia Triumph 675 per fare un giro in Sicilia, ma poi con un’amica abbiamo organizzato un altro tipo di vacanza: aereo e casa per due settimane a Favignana. A distanza di un mese invece tutto cambia. Lei non verrà più ed io anziché rielaborare il piano vacanza, ho dato retta a ciò che mi diceva il mio papà.

Non ho combattuto gli eventi. Ho semplicemente guardato e accettato l’accaduto e sono partita da sola per l’isola.

Mi addormento la sera prima della partenza con l’eccitazione di quando partivo per andare in gita a cinque anni. Penso agli amici siciliani che riabbraccerò nel mio stop a Palermo, all’ isoletta che andrò a vivere ed è subito l’alba…questo brutto vizio di partire con il primo volo quasi a non voler perdere nemmeno un minuto del viaggio.

Arrivo a Palermo e ci muoviamo subito verso Mondello per una giornata di mare indimenticabile, ospite della mia amica Elena,  nel club nautico Costa Ponente, immerso nella riserva naturale di Capo Gallo e con lei vedo anche Giovanni e Antonio.

Che dire… gli amici quelli che hai a km di distanza, che vedi solo poche volte all’ anno (perché alla fine se non vai tu i siciliani sono un po’ pigri… ). Quelli che quando ti vedi però, sono “casa” e ti abbracciano come forse nemmeno tuo fratello ha mai fatto…

Il mattino seguente dopo la solita corsa passando dal centro storico giù fino alla “cala”, con il bus mi dirigo a Trapani e la rivedo dopo vent’anni. Il centro storico brulica di turisti ma respiri la storia e una spiccata aria  arabeggiante.

Capito nella notte dei fuochi d’artificio, con il cielo che si illumina di mille colori e il rumore assordante dei botti e poi a nanna, perché all’alba prima dell’aliscafo, uscirò a correre per vedere il mare e la città come piace a me, senza nessuno.

Finalmente verso fine mattinata del 17 agosto sbarco a Favignana, un piccolo paesino che dà il nome all’ isola con un porto pieno di barche colorate, la luce è forte e i colori del mare di un blu fresco e rilassante. Il paesaggio è caratterizzato dal vecchio stabilimento della tonnara situata vicino una piccola e bellissima spiaggia di acqua trasparente e poi, di fronte al porto l’antico palazzo signorile del 1874 della famiglia Florio.

Da qui inizia una vacanza bellissima fatta di cose che mi avrebbero reso forse  fastidiosissima a qualsiasi compagno di viaggio. Si perché viaggiare da soli ha molti lati positivi che forse non avete visto:

PUNTARE LA SVEGLIA QUANDO VUOI. E “quando vuoi” vuol dire anche alle 6.30, per uscire a correre. Lo so molti di voi penseranno che bisogna essere un po’ dei malati di mente per voler correre quando ancora il mondo dorme,.. ma ne vale la pena. Si incontra solo qualche pescatore, dei gabbiani, molti runner e un bel po’ di finocchietto selvatico.

DECIDERE SE VUOI STARE DA SOLO OPPURE NO. Già perché se andare in vacanza da sola è stata una scelta (e non esclusivamente una necessità ), significa che da sola, sto bene. Gli sguardi impietositi di chi crede che tu non abbia uno straccio di amico… ma anche no.

Capita però che fai incontri così belli, ma così belli, che vorresti il tempo non passasse così veloce.

E’ successo anche in quell’ unica giornata a Marettimo sul gommone di Jimmy, conosciuto per cellulare tramite l’amico Frank.

Jimmy mi accoglie sul pontile del porto e insieme ai suoi amici mi porta a scoprire la montagna nel mare con le sue grotte incantate e il suo mare da bere.

Spettacolare il passaggio nella zona “A” della Riserva marina, dove le pareti rocciose ricordano tanto le dolomiti, svettano verso il cielo ma si tuffano nel blu del mare. E alla fine i suoi amici sono anche i miei e al tramonto prendendo l’aliscafo per tornare a Favignana, c’è un po’ di tristezza.

CAMBIARE IDEA TUTTE LE VOLTE CHE VUOI. Per quasi tutti i giorni della vacanza ho pensato di andare a vedere Cala Rossa e ci sono riuscita solo il penultimo giorno. Sono cose che succedono quando pedali lasciandoti guidare seguendo i colori del mare e e chiazze verdi che vedi lungo la costa e così ti fermi dove l’acqua è più chiara…

NON FARE UN PROGRAMMA. E farti trascinare dagli eventi, dai profumi, dagli incontri. Come mi ha insegnato l’amico Frank che viene sull’isola da quando è nato. Che ama Favignana come la amavano i suoi nonni e dove si rifugia appena ha uno spazio nel suo lavoro. E allora ci vediamo per il tramonto e un aperitivo davanti alla tonnara insieme alla sua dolcissima fidanzata Marzia e poi finiamo per prenotare la cena “last minute”, dove capita.

ANDARE CONTROCORRENTE. In senso letterale del termine e decidere di non correre in piano sul mare che sarebbe la cosa migliore per chi è abituato a correre a Milano…ma vado alla Croce, il punto più alto dell’isola e la fatica quasi non la sento ammirando lo spettacolo di un alba perfetta su un panorama mozzafiato.

PIANGERE A SINGHIOZZO DAVANTI AD UN TRAMONTO senza provare alcuna vergogna perché nessuno ti sta vedendo.

E’ successo A Punta Longa nell’ ultima sera da sola. Mentre la palla infuocata del sole si nascondeva dietro la costa, davanti ai miei occhi passava tutto: c’erano i ricordi di tante vacanze negli Stati Uniti con te, c’era la presenza lieve e affettuosa di qualcuno che conosci appena, c’erano tanti sogni ancora da realizzare e c’eravate anche voi che mi sorridevate dal cielo.

PEDALARE FORTE, FORTISSIMO E TANTISSIMO SENZA DOVER ASPETTARE NESSUNO. E a Favignana è bellissimo perché usi la bici per qualsiasi spostamento e pedali con un sorriso perenne, lo stesso sorriso  che ti porterai a Milano per i momenti grigi, con il suono meraviglioso delle cicale e i colori dei suoi tramonti.

Chi viaggia da sola viaggia al ritmo del proprio cuore e, in una società che incoraggia la “conformità”, sarai visto come un’ “anima indomabile” (e forse è così…). Ma ho notato però che quando sei in viaggio da sola, tutti si prendono cura di te e credo accada  perché quando sei da sola, lasci un po’ più aperto il cuore.

La libertà quest’estate ha avuto il profumo di finocchietto selvatico, di spray abbronzante al cocco, di cous cous di pesce alla Bettola, di un panino con lo spada del baretto “u coppu”, di bici sempre e di salsedine sulla pelle dall’alba al tramonto.

Di |2019-09-05T17:45:43+02:004 Settembre 2019|Connect|0 Commenti

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