Invecchiare non è una malattia, dipende da come vivi.

Ti ho incrociato a volte al mattino mentre uscivo per la mia pausa caffe.

Un signore anziano ma ben vestito, quasi sempre con la giacca e d’inverno con un loden verde, nel tuo andamento lento con il girello.

La testa a seguire i tuoi passi a volte incerti e il fare severo anche se mi saluti con un cenno gentile.

Sei un uomo che ha superato gli 80 anni, taciturno ma con gli occhi dolci, un uomo di altri tempi, forse indurito dalle sofferenze di questa vita che ti ha lasciato da solo ma non molli e almeno una volta al giorno fai un giro qui intorno a casa tua.

Ti fermi al panificio, dal salumiere e poi prendi il caffè come scusa per fermarti a leggere il giornale e per fare due chiacchiere con il barista che conosci da molti anni, l’unico che sa qualcosa in più di te.

Sei un guerriero, uno che non si arrende, Esci ogni giorno e gestisci la tua vita al meglio che puoi.

Mi soffermo a guardare quest’uomo che ora tentenna e lo immagino in ufficio che parla al telefono o mentre accarezza la donna del suo cuore mentre sono seduti ad una cena e mi commuovo.

Mi capita di parlare di te con la mia amica e spesso ci mettiamo a fantasticare su come hai vissuto i nostri anni e abbiamo una grande ammirazione per te perché ancora noi non riusciamo ad immaginare come sarà invecchiare e magari come sarà sentirsi soli o peggio abbandonati o ancora trattati con indifferenza da chi giovane e senza una buona educazione, non sa che la ruota gira e toccherà anche a lui.

La cosa certa è che di te noi due almeno, pensiamo tu sia un bel esempio e che ci ricorderemo di quel signore distinto a cui cedevamo il passo in segno di rispetto ogni volta che ti incontravamo.

Ci piacerebbe dirtelo e magari troveremo il momento e soprattutto le parole più giuste perché il coraggio di vivere combattendo non è per nulla facile ne scontato per nessuno..