Doppia anima, cuore grande (parte 1)

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Erano quasi le otto e l’aliscafo aveva appena attraccato.

Il sole non c’era quasi più e il caldo non era così aggressivo e l’isola sembrava avvolta ancora di più da una magia bellissima che si poteva respirare.

Lei era in coda con gli altri turisti, ma riusciva a vedere un pezzetto di isola. Si aggiustò il cappello e mise a tracolla la sua borsa per destreggiarsi meglio con il bagaglio da prendere vicino alla porta.

Lui era un po’ nascosto tra le persone in attesa ma aveva già visto quelle ciocche bionde ramate che uscivano dal suo cappello preferito, quello con cui l’aveva conosciuta qualche mese prima a Palermo.

Finalmente arrivò per lei il momento di scendere e con quello sguardo curioso scrutò tra le persone per vederlo e appena i loro occhi si incrociarono lei sorrise… una cosa che le veniva spontanea.

“Il sorriso è il primo vostro biglietto da visita”, diceva Franca in uno dei suoi post.  Si perché nonostante fosse della generazione dei “ fuseaux “ e non leggins, e anche del “vado a  fare ginnastica”, anziché “vado ad allenarmi”… lei era digitale e sempre aggiornata sulle nuove tendenze.

Lui era brizzolato e con qualche ruga di quelle che segnano i lati degli occhi quando sorridi e la carnagione olivastra.

Era alto e con il fisico atletico di un cinquantenne che ti saprebbe proteggere dal mondo e non uno di quegli uomini (un po’ presi da se stessi). che cercano lo specchio per controllare il bicipite o se il ciuffo è fuori posto.

Lui aveva il tipico nome siciliano, salvatore, ma per tutti era Totò.

Faceva il medico sull’isola ormai da due anni con quell’umanità che dovrebbero avere tutti coloro che scelgono di fare questa professione visto che i malati sono innanzitutto esseri umani prima che pazienti.

Lei si era persa nelle sue braccia qualche mese prima, in una sera di settembre, guardando il mare dopo aver ballato sotto le stelle con gli amici che gliel’avevano presentato.

Un incontro non programmato ne immaginato lontanamente… Lei in quel momento era ancora in balia dei suoi draghi, quelli che ti fanno compagnia per un tempo indefinito dopo una sconfitta della vita come può essere una  separazione e lei l’aveva fatto dal suo principe delle favole e senza possibilità di scelta.

Erano già passati quasi due anni ed era riuscita da poco a sorridere nuovamente con il cuore e con gli occhi e a perdonarsi (che spesso è la cosa più difficile da fare), ma non aveva messo in nota di conoscere potenziali fidanzati come d’altronde, non aveva mai fatto nella sua vita.

Lei era fermamente convinta che la felicità non la trovi (e in alcuni momenti della vita… ritrovi),  all’esterno ma dentro noi stessi e anziché sprecare energie nel “cercare un fidanzato” è molto importante ritrovarsi e analizzare ciò che ti ha fatto cadere.

Non hai bisogno di un’altra persona (fidanzato o fidanzata) per stare bene con te stesso, puoi farlo benissimo da solo ma molti questo concetto non lo riescono proprio a capire.

L’amore non si cerca, è lei se vuole a trovarti.

La magia sta nell’inaspettato come è capitato in quella sera.

Franca aveva indossato il suo vestito lungo nero un po’ gitano, con la schiena scoperta e i sandaletti bassi. Non era truccata a parte un po’ di mascara e i capelli, di solito lisci e lunghi, quella sera li aveva lasciati appena mossi sulle spalle

Era una donna sensuale e piena di vita, una combinazione inaspettata di coraggio ed eleganza,  forza e timidezza ma soprattutto era divertente e maledettamente sincera.

Salvatore l’aveva subito notata accanto al suo caro amico intanto che scendevano le scale per raggiungere il tavolo sulla terrazza e forse se n’era già innamorato…

(continua….)

Di |2019-01-30T15:23:05+01:0030 Gennaio 2019|Love|0 Commenti

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