C’è una assonanza che trovo ( almeno io), tra la storia che abbiamo con un’azienda (rapporto di lavoro) e la scelta di un partner (storia d’amore).
Parto dai sentimenti …Da quando i costumi si sono liberati, “la” prima persona di cui ci innamoriamo non è quasi mai quella giusta, intendendo come tale la persona con cui metteremo su famiglia. Una buona educazione sentimentale è un lungo tirocinio che passa per amori ricambiati ma anche no o solo in parte o per poco tempo, rotture, rifiuti, abbandoni, tradimenti e litigi.
E sul lavoro…Finita l’università e il master inizia anche qui lo stage (o tirocinio) e anche in questa fase lavorativa avremo da imparare, sbagliare e ricominciare, aziende di passaggio, scelte lavorative per capire dove si vuole andare.
Poi in amore procede… Arriva la persona con cui si trova un equilibrio pur sempre momentaneo… da confermare giorno dopo giorno e anno dopo anno, perché la vita di coppia è come una serata danzante dove si passa dalla salsa al merengue e dal valzer al tango, ma se entrambi i ballerini non si adeguano ai continui cambi di ritmo finiscono inevitabilmente per schiacciarsi i piedi e staccarsi, andandosi a riposare a bordo pista… in attesa del prossimo giro.
Nel lavoro a proposito di equilibrio, mai pensare che la tua posizione sia scontata . ma adoperarsi sempre per elucubrare idee e portare miglioramento sia nella modalità lavorativa che nel gestire i collaboratori, sbagliare è umano ma è buona cosa riflettere su come non fare in futuro, almeno gli stessi errori.
All’inizio di ogni convivenza (o matrimonio), uno dei passi più faticosi è quando devi fondere le librerie. Dapprima tendi a fare muro, ma poi arriva il giorno in cui decidi che non ha più senso che i tuoi Ken Follett stiano lontani dai suoi e magari mettendoli accanto, scopri addirittura che non solo ci stanno bene ma che ci sono dei doppioni che potrete regalare.
Appena entrati in azienda si è sempre un po’ “guardinghi”, si prendono le misure ma poi, passato questo periodo di insediamento capisci che è meglio togliere eventuali barriere gestendo eventuali persone “non in linea con te” ma che non sono la generalità.
Per fondersi con la persona scelta devi abbassare le difese e anche le pretese. In una coppia che funziona i due lo non si annullano e neanche si sommano semplicemente danno vita a una terza identità che è un “Noi”, alimentato non tanto con la comunicazione verbale ma con quella fisica. Alla fine il sesso resta il più bel gioco concesso agli adulti che, se fatto con amore, è ancora più bello.
E infine c’è il caso della fine di una storia. Anche in questo caso i segnali sono i medesimi di quelli che ti fanno decidere di cambiare lavoro… come quando fai fatica ad andare in ufficiò, e guardi in continuazione l’orologio aspettando che siano le 18.. esattamente come in amore che non vedi l’ora di uscire al mattino e trovi mille scuse per rientrare tardi la sera e avere i week-end impegnati con la scusa di lavorare tanto.
Chissà …magari il detto “sposare un’azienda” magari nasce proprio da tutte queste similitudini.
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